Prowein 2019

A marzo ho viaggiato in camper a Düsseldorf per visitare la più grande fiera del vino d’Europa, Prowein. 

Un rapporto completo sulla fiera, il viaggio, il mio stato d’animo e i miei compagni di viaggio non interessanoa nessuno, quindi non è assolutamente quello che descriverò qui. 

Cosa vogliamo sapere? Naturalmente quali emozionanti scoperte ho fatto, quali vini e cantine si sono distinte e cosa ha reso me (e voi) entusiasta. 

Scoperta numero 1

Con il pretesto di un buon inizio di giornata Prowein 1, in mattinata mi sono fermata in una casa di Champagne per bere un bicchiere di spumante e nel mentre mi godevo una chiacchierata sulla storia della regione, comprese le foto del castello e della famiglia. 

Era una casa di Champagne piuttosto sconosciuta e in molti paesi non c’era ancora un importatore, il membro più giovane della famiglia aveva appena rilevato l’attività e aveva grandi progetti. Erano noti per il loro champagne rosé, che in effetti non era da disprezzare, ma anche la loro extra brut era meravigliosamente rinvigorente. Per quanto mi riguarda, Prévoteau-Perrier merita un posto in questa lista. Bello sapere che hanno un bellissimo castello nella regione dello Champagne dove tutti possono fare un salto per degustare lo Champagne e fare una visita guidata. C’è anche la possibilità di pernottare. Qui potete visitare il loro sito web e dare voi stessi un’occhiata. 

Scoperta numero 2

Il bello di avere colleghi del vino non è solo scroccare un passaggio nel loro camper, ma anche conoscere le loro scoperte. Così Miss Winelane, Romy Kooij, mi ha portata ad assaggiare i vini Beaujolais di Passot. Che grande scoperta! Dominique e Remy van Passot producono ben quattro dei dieci cru del Beaujolais e mi è stato permesso di assaggiarli tutti. Il loro slogan è ‘Winemaker by passion’ (“enologi per passione”) e si notava in tutto. 

La preferita è stata sicuramente la loro Fleurie, molto elegante e quindi veramente da menzionare. Inoltre, il signor Rémy Passot era un francese molto carismatico che meritava certamente di essere messo sotto i riflettori.

https://www.domaine-passot.com/en/

Scoperta numero 3

Chateau Musar, che altro dobbiamo dire. Certo, questa casa vinicola libanese non è una nuova scoperta, ma quanto è stato bello poter degustare le diverse annate una accanto all’altra! 

Ho assaggiato il bianco Gaston Hochar 2010, un’esplosione di vino! La versione bianca del famoso Chateau Musar è prodotta con le uve Obaideh e Merwah. E’ un vino bianco molto corposo che ricorda molto un Bordeaux bianco. I vini invecchiano in botti di legno e vengono poi conservati in bottiglia per non meno di sette anni prima di essere immessi sul mercato. Il 2010 è stato davvero perfetto da bere.

Per quanto riguarda i vini rossi ho assaggiato il 1998 e il 1966. Speciali è davvero l’aggettivo giusto. I Musars rossi sono ogni anno diversi blend delle varietà Cabernet Sauvignon, Carignan e Cinsault e hanno un grande potenziale di invecchiamento.

Il 1966 è tutto quello che ci si aspetta da esso, ricco e pieno di more, un tocco di cuoio, tannini maturi e un bel colore rosso ambrato. 

Ci vediamo al Prowein 2020! (oramai si parla del 2021 per ragioni ovvi)